CHIESA PARROCCHIALE SAN PIETRO APOSTOLO
La descrizione della Chiesa Parrocchiale di San Pietro è stata trovata in una pergamena datata 1202. Dell’antico edificio si sono rinvenute recentemente tracce significative durante lavori di restauro. Della struttura cinquecentesca, descritta minuziosamente nella visita pastorale di San Carlo Borromeo nel 1575, resta visibile solo una parte dell’attuale campanile. I lavori furono talmente importanti che nel 1736 venne consacrata la “nuova” chiesa, per la quale un rilevante contributo al progetto venne offerto dai pastori parresi dell’epoca. Anche nell’Ottocento subì diverse trasformazioni: del 1868 è la facciata attuale, del 1880 diverse lavorazioni interne e nel 1898 venne sostituito l’organo con un Balicco-Bossi. Del 1902 è invece il pavimento della navata e nel 1964 venne rifatta la pavimentazione del sagrato.
L’opera più importante della chiesa è la grande, magnifica pala cinquecentesca di Giovan Battista Moroni, raffigurante la Madonna col Bambino, i santi Pietro, Paolo e Giovanni evangelista (1564-65). La pala viene commissionata nel 1564 dalla famiglia Belliboni, baroni di Parre, da destinare alla grande ancona sopra l’altare maggiore della parrocchiale. Al centro spicca la figura di S. Pietro, proteso a riceve le chiavi che il Bambino gli porge, sulla sinistra, di spalle, San Paolo regge la spada da cui fu trafitto nel martirio, il cui profilo, per Roberto Longhi era già un anticipo di Caravaggio. Mentre a destra, in secondo piano, si scorge S. Giovanni Evangelista (dove forse è ritratto il committente). La Vergine è collocata entro una nicchia ma si sporge un poco per avvicinare il figlio a S. Pietro. E lo stesso spazio “a strapiombo” anticipa quello di uno dei capolavori di Caravaggio, la Madonna dei Pellegrini. Da guardare: la natura morta con i due antichi libroni ai piedi di San Paolo, che raccolgono le sue lettere.
L’opera segna il primo tentativo di una ricerca, nelle opere sacre, di una monumentalità che culminerà con la famosa Ultima Cena di Romano, ma anche di un impoverimento cromatico che rivela la semplicità e l’essenzialità della pittura del Moroni.
ALTRE RISORSE:
BeWeb – Beni culturali ecclesiali: https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/31551/Chiesa+di+San+Pietro